Ôishida e il fiume Mogami
Ôishida e il fiume Mogami
Bashô, che soggiornò a Ohanazawa dal 17 maggio, per 11 giorni, andò a visitare il tempio Yamadera Risshakuji: questa visita non era programmata, ma Bashô aveva seguito i consigli della gente del luogo. Si diresse verso sud per quasi 30 km e dormì una notte al tempio Yamadera. Il giorno dopo si diresse nuovamente a nord e giunse a Ôishida, fiorente città portuale sul fiume Mogami, dove compose una renga (poesia collettiva a catena) insieme ai poeti di haiku locali. Lo hokku* di Bashô è il seguente:
*Hokku: strofa iniziale della renga (poesia collettiva a catena) o della haikai no renga
(poesia collettiva a catena di carattere giocoso).
Samidare wo / atsumete suzushi / Mogamigawa
E’ un ringraziamento per l’accoglienza della gente di Ôishida, grazie a cui egli ha passato momenti piacevoli nella frescura della zona fluviale. Invece, lo haiku incluso nello “Stretto sentiero del nord” è:
Samidare wo / astumete hayashi / Mogamigawa
In questo haiku Bashô ha evocato l’immagine della forte corrente del fiume Mogami, che è un utamakura*.
* Utamakura: luoghi o monumenti che ricorrono di frequente nelle poesie.
Da Ôishida Bashô arrivò alla città di Shinjô, cresciuta intorno al castello della famiglia Tozawa, e alloggiò a casa del ricco commerciante Shibuya Fûryû, che si dilettava di haiku. Dopo avere, come d’uso, incontrato i poeti locali, si imbarcò al porto fluviale di Motoaikai e scese lungo il fiume Mogami verso il Mar del Giappone.