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Matsuo Bashô, lo haiku e Yamagata

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奥の細道 松尾芭蕉

I Tre Monti di Dewa

I Tre Monti di Dewa

 

I Tre Monti di Dewa sono luoghi sacri per lo Shugendô, un culto sincretistico giapponese fondato oltre 1400 anni fa; i Tre Monti sono il monte Haguro, il monte Gassan e il monte Yudono. Gli attuali Tre Monti di Dewa sono sede di santuari shintoisti, ma ai tempi di Bashô vi era un sincretismo shinto-buddhista e i templi erano buddhisti.

Bashô, giunto con la barca con cui aveva disceso il fiume Mogami, fece visita a Kondô Sakichi, il cui nome d’arte come poeta di haiku era Rogan. Sakichi abitava nella città di Tôge, cresciuta attorno al tempio del monte Haguro: con la sua guida, Bashô salì il monte Haguro e incontrò il vice-abate del tempio, Egaku Ajari (ajari è un monaco budddista di alto rango). Soggiornò nella foresteria del tempio a Minamidani e fu trattato cordialmente.

Nel corso del meeting di poesia con Egaku e altri, Bashô compose il seguente haiku, come ringraziamento:

 

Arigata ya / yuki wo kaworasu / kaze no oto

 

Significa: anche se siamo in estate, il vento porta il fresco della neve delle gole montane: quanto è grato e prezioso!

Nello “Stretto sentiero del nord” lo haiku fu modificato come segue:

 

Arigata ya / yuki wo kaworasu / Minamidani

 

Poi Bashô visitò anche il monte Gassan e il monte Yudono, con la guida di uno yamabushi (monaco buddhista itinerante). Tornato alla foresteria del tempio sul monte Haguro, compose degli haiku basati sulle impressioni che i Tre Monti gli avevano lasciato:

 

Suzukaze ya / ho no mikazuki no / Haguroyama*

 

Significa: nella sera in cui si attenua il calore del giorno, sul monte Haguro c’è una fosca falce di luna e si sente il fresco.

* Lo haiku incluso nello “Stretto sentiero del nord” è: Suzushisa ya / hono mikazuki no / Haguroyama.

 

Kumo no mine / ikutsu kuzurete / tsuki no yama

 

Significa: di giorno, sono apparse e sono sparite crollando montagne di nuvole; la sera è sorta finalmente la luna su Gassan (Gassan significa alla lettera “montagna della luna”).

 

Katararenu / Yudono ni nurasu / tamoto kana

 

Significa: ai pellegrini è vietato raccontare del monte Yudono, ma mi vengono le lacrime agli occhi per la magnificenza di questo luogo sacro.

Tamoto wo nurasu (bagnare le maniche) significa che, asciugandovi le lacrime, le maniche del kimono si bagnano completamente.

Oltre a questi haiku, Bashô lasciò anche, su richiesta di Egaku Ajari, un testo in prosa e uno haiku come eulogia in memoria di Tenyû Hôin (hôin indica un monaco di alto rango), che aveva contribuito allo sviluppo dei Tre Monti di Dewa.

Bashô ascese il monte Gassan (quasi 2000 metri) e dovette superare passaggi pericolosi in montagna, ma l’esperienza dei Tre Monti di Dewa gli fu molto preziosa e poté approfondire la sua visione della natura. Le persone incontrate ai Tre Monti, come Egaku e Rogan, provavano un profondo rispetto per la grandezza di Bashô come poeta di haiku e lo accolsero cortesemente.

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