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Matsuo Bashô, lo haiku e Yamagata

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松尾芭蕉 山寺

 Horohoro to    Hokku* gasan (pittura con hokku)   Riproduzione Dipinto di Morikawa Kyoriku   Pennello di Matsuo Bashô     Un rotolo Sesto anno dell’era Genroku (1693)       Originale: Biblioteca di Tenri

Horohoro to    Hokku* gasan (pittura con hokku)   Riproduzione

Dipinto di Morikawa Kyoriku   Pennello di Matsuo Bashô     Un rotolo

Sesto anno dell’era Genroku (1693)       Originale: Biblioteca di Tenri

* Hokku: Strofa iniziale della renga (poesia collettiva a catena) o della haikai no renga

(poesia collettiva a catena di carattere giocoso).

 

 

E’ un gasan realizzato un anno prima della morte di Bashô. Ma lo haiku Horohoro to / yamabuki chiruka / taki no oto si riferisce alla grande cascata di Nishikô, nel corso superiore del fiume Yoshino, visitata da Bashô nella primavera del 1688, un anno prima del viaggio immortalato nello “Stretto sentiero del nord”. La visita alla cascata avvenne durante un viaggio descritto da Bashô nel libro di memorie Oi no kobumi. Nello haiku si dice che, a causa del forte scroscio del fiume Yoshino, i fiori di yamabuki (Kerria japonica) perdono i petali anche se non soffia il vento.

Morikawa Kyoriku, l’autore del dipinto, era un samurai del feudo di Hikone (attuale

provincia di Shiga), diventato allievo di Bashô un anno prima della realizzazione di

quest’opera. Era un ottimo disegnatore e insegnò quest’arte anche a Bashô. La

rinfrescante cascata disegnata da Kyoriku e la calligrafia di Bashô ormai in età avanzata

si armonizzano molto bene. Quest’opera gode di grande considerazione ed è considerata

un capolavoro di haiga (haiku con disegno).

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