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Matsuo Bashô, lo haiku e Yamagata

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松尾芭蕉 山寺

Jûson ate Kikaku shohan (lettera di Kikaku a Jûson)   Pennello di Takarai Kikaku Dodicesimo anno dell’era Genroku (1689)    Un rotolo Originale: Museo di Bashô a Yamadera

Jûson ate Kikaku shohan (lettera di Kikaku a Jûson)

Pennello di Takarai Kikaku

Dodicesimo anno dell’era Genroku (1689)    Un rotolo

Originale: Museo di Bashô a Yamadera

 

Kikaku (1661-1707), il cui cognome era Enomoto, assunse poi il nome Takarai. Quando aveva 14-15 anni diventò un allievo di Bashô e da allora contribuì allo sviluppo della scuola di Bashô come uno dei migliori allievi. Fu presente per puro caso alla morte di Bashô a Ôsaka.

E’ conosciuto come autore di haiku di stile urbano e sofisticato, uno stile detto sharefû; ha lasciato anche molti haiku difficili da comprendere e ricchi di originalità.

Non si conosce molto di Jûson, Gôshi e Shûtô, destinatari di questa lettera, ma esistono alcuni renku composti da questi tre e da Kikaku, per cui sembra che siano allievi o sodali di haiku di Kikaku.

Lo “Shichiza” menzionato nella lettera era Nakamura Shichisaburô I, un attore del teatro kabuki molto popolare all’epoca che aveva rapporti con Kikaku. Per un certo periodo recitò nei teatri di Kyôto e Ôsaka, ma nel 1699 (dodicesimo anno dell’era Genroku) ritornò a Edo.

Anche “Sawanojô” era un attore del teatro kabuki, Ogino Sawanojô. Si ritirò temporaneamente dalle scene ma, sempre nel 1699, tornò a recitare. Visto che Kikaku spiega queste cose, si può pensare che la lettera sia stata scritta il 28 ottobre 1699.

Si capisce che Kikaku era un uomo di vaste conoscenze, un frequentatore delle grandi città e un profondo conoscitore del mondo dello spettacolo.

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