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Matsuo Bashô, lo haiku e Yamagata

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奥の細道 松尾芭蕉

Kisakata

Kisakata

 

Mentre soggiornava a Sakata, Bashô visitò Kisakata, dirigendosi a nord lungo la costa del Mar del Giappone. La Kisakata di allora era una baia con tante isolette sparse. Era un luogo noto per la bellezza del paesaggio, paragonato a Matsushima.

Un terremoto, all’inizio del 19mo secolo, causò il sollevamento del terreno e attualmente la vecchia baia è quindi terraferma.

Bashô andò a visitare in barca l’isola Nôin, dove si narra che Nôin, poeta del periodo Heian (794-1185), avesse vissuto in solitudine per tre anni; visitò anche un vecchio ciliegio a cui il poeta Saigyô, si dice, aveva dedicato una poesia.

Bashô ha incluso nello “Stretto sentiero del nord” lo haiku seguente, in cui paragona Kisakata a una bella donna malinconica e Matsushima a una bella donna allegra e ridente

 

Kitakata ya / ame ni Seishi ga / nebu no hana

 

Bashô paragona i nebu (Albizia julibrissin) bagnati di pioggia che fiorivano a Kisakata a Xi Shi (celebre bellezza cinese vissuta nel periodo Primavere e Autunni, 722-481 a.C.) dormiente. C’è un gioco di parole tra nebu e neru (dormire).

A quanto si dice, Xi Shi era talmente bella che anche se faceva delle smorfie, tutte le altre donne la imitavano. Da qui la frase idiomatica giapponese hisomi ni narau (“apprendere dalle smorfie”, cioè imitare qualcuno a casaccio).

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